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Dopo la Grande guerra fu aperta dalla Società anonima mineraria di Piediluco (fondata nel 1918 dal prof. Bottini di Milano) la miniera di lignite di Buonacquisto (foto).
Attraverso la stazione di Piediluco serviva le industrie di Terni e le fornaci Briziarelli e Tacconi. Il complesso sistema industriale interessava il territorio di tre comuni (Piediluco, Arrone, Labro). In miniera lavoravano circa 120 persone provenienti dai paesi vicini, con manodopera specializzata dalle Marche (soprattutto da Ancona).
Funzionò fino al 1958, quando venne smantellata sostituita dalle nuove fonti energetiche. Chiuse le gallerie, abbandonati i manufatti e gli edifici, il degrado è aumentato sino a farla somigliare a un rudere. Oggi (di proprietà del Comune di Arrone) costituisce esempio di archeologia industriale.
Interessante anche il contesto paesaggistico: i monti Reatini con il Terminillo, l’antico castello di Labro (Rieti), la Valle di Piediluco con il lago.