Le origini e la storia di Arrone

Arrone deriverebbe il suo nome dalla famiglia dei nobili Arroni, che secondo lo storico folignate Ludovico Iacobilli lo fondarono nel sec. IX d.C. Iacobilli trasse queste notizie dagli archivi delle abbazie di Subiaco, Farfa e Ferentillo. Il nome è comunq

Immagine principale

Descrizione

La storia bimillenaria del borgo è testimoniata dal rinvenimento di un cippo in travertino, di una lastra marmorea con iscrizione presso la chiesa di san Lorenzo a Tripozzo, di una testa femminile in marmo risalente al II sec. a.C., di alcuni bronzetti e di un sigillo provenienti da un probabile santuario sulla cima del monte di Arrone.
Nell’Alto Medioevo gli insediamenti sparsi sui colli vengono abbandonati e la popolazione si accentra in luoghi fortificati per iniziativa dei proprietari. Gli Arroni, un gruppo nobiliare probabilmente legato ai gastaldi di Rieti, spinti dalle devastazioni di Saraceni Ungari (sec. IX e X) fondano i castelli di ArroneCasteldilagoRocca AccariniPapigno e altre fortificazioni nella Valnerina
Il gruppo nobiliare risulta obbedire a Corrado duca di Spoleto, ma nel 1190 con la fine del Ducato e l’affermazione del Comune spoletino, la numerosa consorteria degli Arroni si sottomette al podestà di questa città. 
Nel 1347 anche Arrone diventa Comune, liberandosi dalla plurisecolare signoria dei “Domini Castri Arroni”. Nel 1527 il territorio subisce il saccheggio delle truppe colonnesi provenienti dal “sacco di Roma”. Nel 1799 ancora il saccheggio e l’incendio perpetrato dalle truppe francesi, che puniscono crudelmente il paese per essersi ribellato. Nel 1860 Arrone entra a far parte del Regno d’Italia e il suo primo sindaco fu il capitano garibaldino Gaetano Turchetti
Ancora oggi il borgo rispecchia la struttura difensiva medievale. L’abitato, infatti, è circondato da un sistema di torri e cinte murarie poste a difesa della strada che collegava la zona di Rieti con quella di Spoleto. Arrone è composto da due antichi nuclei abitativi e da un terzo molto più recente, periferico rispetto all'originario, dislocato nella parte pianeggiante lungo la strada per Polino. I nuclei più antichi sono denominati "La Terra" e "Santa Maria".

"La Terra" rappresenta di fatto l’insediamento primordiale, tanto da testimoniare ancora i caratteri di rocca difensiva grazie alla presenza del castello degli Arroni. Fra le sue mura custodisce la gotica chiesa di San Giovanni, nella cui abside poligonale si trovano preziosi affreschi quattrocenteschi con la suggestiva Crocifissione. Nei pressi della chiesa si trova la "Porta di San Giovanni", che collega il borgo al quartiere medievale, caratterizzata da un arco a sesto acuto di tipica ispirazione gotica.

STORIA

Alla fine del X secolo il nobile romano Arrone si impossessò di uno dei promontori rocciosi che si ergevano sull’attuale Valnerina e fece costruire un castello fortificato, primo nucleo del paese.

Più di due secoli dopo, la famiglia degli Arrone entrò in contrasto con gli abati dell'Abbazia di Ferentillo e gli abitanti, con il permesso del Ducato di Spoleto, costruirono un nuovo castello a Montefranco e fondarono un nuovo Comune. Nel XIII secolo Spoleto impose ad Arrone il proprio dominio che durò fino al XV secolo, quando lo Stato Pontificio incluse il territorio nei propri confini fino alla creazione del Regno d'Italia (1860).

 

ARTE, CULTURA, AMBIENTE

Diviso in due nuclei, la parte più alta dell'abitato, detta "La Terra", ha conservato quasi intatta la struttura urbana dell'antico borgo fortificato medioevale, mentre la parte di Santa Maria si è sviluppata fuori dal nucleo storico.

Da visitare, oltre ai resti del Castello, la chiesa di San Giovanni Battista (XIV-XV secolo), dove sono conservati numerosi affreschi del XV secolo di scuola umbra, la chiesa di Santa Maria, con un bel portale del '400, che all'interno conserva importanti affreschi di Vincenzo Tamagni e Giovanni da Spoleto (1516), nelle nicchie perimetrali affreschi e nell'abside sinistra pregevoli sculture in terracotta invetriata del '500.

Nei dintorni valgono una visita la chiesa di San Nicola a Casteldilago e il Santuario della Madonna dello Scoglio, che sorge su un'imponente roccia a strapiombo da cui si gode una vista spettacolare della Valle della Nera.

Immerso in un ambiente naturale incontaminato, il territorio comunale è inserito nell'area del Parco Fluviale del Nera, che offre varie possibilità: un laboratorio didattico permanente, degli itinerari escursionistici e percorsi di trekking. Ad Arrone è molto sviluppato il turismo sportivo, grazie agli sport praticabili nelle acque del Nera (canottaggio, rafting, torrentismo e canyoning) e all'arrampicata libera sulle pareti rocciose naturali.

Visit Arrone

https://www.umbriatourism.it/it/arrone

Modalità di accesso:

Accesso libero su strada asfaltata

Indirizzo

Contatti

  • Email: comune.arrone@postacert.umbria.it

Pagina aggiornata il 23/04/2024